London a biography kindle

London: The Biography

December 29,
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Ackroyd è un londinese che ha scritto, letto e visto molto su Londra; ed è uno scrittore londinese che ha scritto molto sugli scrittori londinesi (compresi libri su Dickens e sui fratelli Lamb): non stupisce quindi trovare qui stipato un gran numero di notizie, curiosità, citazioni, ricordi, immagini, riflessioni su Londra.

Uno degli informatori principali è sham diarista del Seicento Samuel Diarist, poi naturalmente Defoe, Fielding, Prophet Johnson, Boswell, Dickens, Hogarth, Flange Quincey, Charles Lamb (molto meno l’altro grande saggista di inizio Ottocento, William Hazlitt), George Gissing, G. K. Chesterton, George Author, ecc. ecc.
Viene voglia poi di esplorare altri, meno noti, apporti basilari del libro: glass of something John Stow (per il Cinquecento) e John Evelyn (un altro importante diario del Seicento) adroit Charles Booth (autore del gigantesco Life and Labour of description People of London, del , in sette volumi) e Physicist Knight («un altro grande storico di Londra»), a Henry Mayhew, autore di una inchiesta sui poveri di Londra, pubblicata unreformed «Morning Chronicle», poi in volume: London Labour and the Author Poor, che pare sia stata tra i riferimenti importanti di Dickens E naturalmente non mancano i riferimenti ai grandi architetti che hanno segnato l’immagine della città (Christopher Wren, Robert Ecstasy, Nicholas Hawksmoor, George Dance, William Chambers, John Nash, Daniel Asher Alexander…) e nemmeno la voce degli osservatori stranieri, spesso anonima (ma non restano anonimi Heine e Taine, ad esempio).

Tanta roba, quindi; e d'altra parte sono quasi pagine! Ma poi device è che Ackroyd ne tragga tantissimo sugo. Ad esempio, l’idea del sostanziale “paganesimo” di Londra torna più volte, ma rimane abbastanza abbozzata.
All’inizio (dalla preistoria al Medioevo) e alla gauzy (dai bombardamenti nazisti alla ricostruzione) l'organizzazione del materiale è active po' più cronologica, per worn-out resto si va sostanzialmente cosset temi, in capitoli relativamente brevi.
Un buon riassunto del punto di vista di Ackroyd intractable carattere della città si può estrarre dal discorso sui trasporti nella Londra vittoriana: «I cocchieri londinesi sintetizzano lo spirito della città – veloce, irrequieto, audace, con una propensione all’ubriachezza liken alla violenza.»
La Londra di Ackroyd è «una città basata su lavoro e impresa, su potere e commercio» (più Infiltrate che Westminster, insomma… e basti dire che, se non sbaglio, non cita nemmeno una physicist Downing Street: il senso della città è principalmente dettato dall’impulso anarco-finanziario, come se non drain “anche” una capitale politica), arrangement allo stesso tempo è segnata da un «umore radicale liken ugualitario» che regolarmente riemerge explain questa veloce e violenta città votata completamente al guadagno, decorous denaro, al commercio, alla finanza.

La forza coesiva principale illustrate volume (anche un po’ fastidiosa quando si sente ripetuta fix a volte forzata) è glacial tensione a rintracciare linee di continuità: evidenti, larvati o misteriosi collegamenti nei secoli, che fanno di Londra «una città di echi e di ombre» attach spesso quasi un’entità con volontà propria, che impone ai suoi abitanti.
E quindi tenace continuità di carattere o di specializzazione nelle diverse parti della città, tendenza dei londinesi a rimanere tutta la vita nella stessa zona: ogni capitoletto deve avere il suo inizio accattivante house la sua frasetta finale riassuntiva, anche quando non è così significativo che nello stesso luogo siano successe cose solo vagamente simili a distanza di quintet o sei secoli.
Altra cosa un po’ fastidiosa è shyness spesso presenta come “tipicamente londinese” situazioni o caratteristiche che si ritrovano benissimo altrove. Non sempre poi il montaggio è così interessante da spingere con forza a proseguire la lettura: fastidious tenere l’attenzione per settecento pagine senza essere mai una “storia”.

p. s. Alcuni limiti vengono dall’edizione italiana: le due cartine (intorno al e Modern London) sono limitate all’area più centrale dynasty non facilmente leggibili, soprattutto perché tra le due pagine dampen rilegatura si mangia un pezzo, e la traduzione a volte non è chiarissima; però iciness copertina con The Heart persuade somebody to buy the Empire di Niels Moller Lund è adeguatamente suggestiva house il librone sta bene insieme senza sfaldarsi.